martedì 24 settembre 2013

Tutte le strade portano all' Euro

Quante crisi potrà sopportare ancora il nostro povero e martoriato paese? Dopo la seconda guerra mondiale, l'Italia più volte si è trovata dinanzi a ostacoli all'apparenza invalicabili ma sormonti al suono meccanico del conio della lira. Adesso l'Italia si trova dinanzi una crisi nei confronti della quale si trova disarmata sotto il punto di vista monetario, avendo ceduto la propria sovranità monetaria alla BCE. 





Detto ciò penso non sia percorribile una soluzione al di fuori della moneta unica e dell'Unione Europea per pochi e semplici motivi:

-mutui contratti resterebbero in euro o verrebbero convertiti in lire? Pagare un mutuo contratto in  euro con la   lira svalutata sarebbe da folli. In Ungheria chi ha contratto un mutuo in franchi svizzeri ne paga  le   conseguenze vista la valutazione del franco. Se invece si ripagasse in lire, a perderci sarebbero le    
 banche,   intoccabili in Italia come nel resto del mondo.
-costo dei carburanti avrebbe un rincaro percentuale che dipenderebbe non solo dall'oscillazione del prezzo    del barile o dalle politiche monetarie del dollaro ma anche dalle politiche inflazionistiche di casa nostra. In   
 poche parole rincari ad ogni batter di ciglia.
-uno dei pochi punti a favore sarebbe l'aumento esponenziale del saldo positivo nella bilancia commerciale  (già  in attivo), ma a quale prezzo?

La Francia sembrerebbe aver trovato un compromesso tra cessione di sovranità monetaria e vincoli di bilancio. I cugini d'oltralpe hanno ottenuto, come anche la Spagna, maggior tempo per rientrare nei vincoli sanciti nei famigerati parametri di Maastricht. La Francia tramite la BPI finanzia pmi senza incidere sul debito pubblico.

Anche in Germania non è più un mistero il ruolo che la KFW (omologa della nostra cassa depositi e prestiti) ricopre all'interno dell'economia e della finanza tedesca. La KFW finanziando 'welfare state' e imprese senza contabilizzare spese regala alla Germani l'apparenza di stato virtuoso con debito intorno al 81% del PIL, quando contabilizzando costi della KFW si arriverebbe secondo alcuni al 120%.
Rammento inoltre che la KFW tramite acquisizioni massicce di debito pubblico tiene sotto controllo i tassi d'interesse su debito tedesco (punto di riferimento per il calcolo dello spread).

A questo punto sorgerebbe una domanda: è legittimo il comportamento subdolo di Germania e Francia? La risposta è si, infatti i criteri contabili Esa95 permettono di non contabilizzare debito di società pubbliche che coprono i propri costi per oltre il 50% grazie a ricavi provenienti dal mercato. È proprio questo il caso della KFW.

Un tempo, la responsabilità di tutto era del 'governo ladro', in seguito di 'berlusconi' e adesso della Merkel, dell'Unione Europea e dell'Euro. Detto ciò, penso che l'euro sia stato cucito a misura di marco, ma mi domando dove fossero i nostri rappresentanti in quei frangenti?

Inutile rammentare i milioni di euro rispediti in europa da molte regioni, la maggior parte al meridione, per mancanza di progetti. Avremmo potuto investire in infrastrutture, in formazione o in riqualificazione come avvenuto in Spagna o nei paesi dell'est, dove delocalizzano le nostre aziende

Superata questa crisi cosa resterà alla nostra povera Italia? Infrastrutture ormai desuete ed il controllo degli asset, ritenuti strategici, ceduto ad altri paesi. 

Ancora una volta la politica italiana ha trovato una coperta sotto la quale nascondere la propria mediocrità: l'europa.

Forse, se la crisi picchia più forte in Italia, non è soltanto colpa della Merkel.

A presto, al prossimo post!
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