Ormai quello di Genny 'a carogna è un nome familiare, in alcuni suscita ironia in molti altri amarezza e indignazione. Abbiamo letto questo nome sulle prime pagine di tutti i quotidiani nazionali -sportivi o meno- è persino entrato prepotentemente tra i "trending topics" di twitter e molti elementi di facebook lo ergono a protagonista.
Quali i meriti di tale personaggio? Quello di riportare l'ordine tra gli ultras della curva del napoli e consentire così il regolare svolgimento dell'ormai triste -visti i retroscena- finale di coppa italia tra Fiorentina e Napoli.
Il tutto favorito da una rapida e sbrigativa trattativa tra giocatori, forze dell'ordine e Genny.
Sulla vita privata di Genny è stato scritto abbastanza, perciò preferisco non dilungarmi sulla natura del soggetto, ciò che mi preme sottolineare è la necessità da parte delle forze dell'ordine pubblico di far riferimento ad un personaggio così poco 'limpido'.
Ma questa è l'Italia, il paese in cui per ottenere giustizia o un intervento celere da parte dei funzionari dello stato è necessario contattare emittenti televisive, giornalisti e tutto ciò che, in un paese simil-normale, avrebbe la funzione di rendere partecipe l'opinione pubblica. Potremmo citare le molte realtà del meridione d'Italia, dove per 'cercare giustizia' si rende obbligatorio l'intervento del capo rione o del 'capetto' di turno.
Attraverso il compromesso, la debolezza dello Stato ha trovato un varco capace di mostrare alla luce del sole la caratura etica di alcune autorità.
Ciò che mi preoccupa non è tanto l'episodio quanto il segnale lanciato da alcune alte cariche dello Stato, rammenterei infatti le presenze-assenze di Renzi e del presidente del senato Grasso.
Per l'ennesima volta lo sport perde parte della propria natura per restituire al popolo pochi semplici minuti di distrazione.
Un saluto, al prossimo post!
